PROGETTO NUTRIZIONALE

Rivolto a neonati e bambini fino ai 5 anni di età

SCOPO

La malnutrizione è una delle cause maggiori di malattia e mortalità in Africa ed è una concausa aggravante per l’aumento della mortalità a causa di altre malattie quali malaria e gastroenterite. Il Togo è uno dei paesi più poveri al mondo. L'aspettativa di vita al momento della nascita non supera i 53 anni. Il paese ha pochissime risorse naturali e la maggior parte dei suoi abitanti dipende dall'agricoltura di sussistenza e dal bestiame, fortemente condizionati dalle condizioni climatiche: il Togo è duramente colpito dalla siccità, ma anche dalle alluvioni durante la stagione delle piogge. Di conseguenza, la malnutrizione è endemica, soprattutto tra i bambini di età inferiore ai cinque anni che compongono il 20% della popolazione totale. I bambini più piccoli, con meno di 2 anni, sono i più colpiti.

Il progetto nutrizionale è rivolto ai neonati e ai bambini di età inferiore a 5 anni in stato di malnutrizione, con lo scopo di recuperare il peso dei bambini e di educare il tutore del bambino a seguire modelli adeguati di nutrizione seguendo corsi dimostrativi, partecipando a incontri sulla salute e fornendo supporto materiale considerato che gli alimenti utilizzati dalla popolazione sono limitati e non soddisfacenti ad un’alimentazione corretta.

TOGO

Il Togo, ufficialmente Repubblica Togolese, è uno stato dell'Africa Occidentale. Confina a ovest con il Ghana, a est con il Benin, a nord con il Burkina Faso. Si affaccia per un breve tratto (soltanto 56 km) sul Golfo di Guinea a sud; in questo tratto di costa si trova la capitale Lomé. Lo stato è vasto 56.785 km² ed è abitato da 6.145.000 abitanti con una densità di 97,7 ab/km². La lingua ufficiale è il francese (è membro dell'associazione dei paesi francofoni) ma vi si parlano molte altre lingue africane. Col nome di Togoland fu colonia prima della Germania e poi della Francia, da cui ottenne l'indipendenza nel 1960.

TOGOVILLE

Villaggio di Togoville, situato al sud del Togo e sulle sponde settentrionali del Lago Togo, a circa 40 km dalla capitale Lome, presso la struttura dell'Hopital “San Giuseppe” (gestito dall’associazione Mama Africa onlus) a ridosso della casa-famiglia “Papà Enzo”. Questo villaggio ha poco più di 10.000 abitanti e lo si raggiunge
preferibilmente in piroga. La gente è dedita essenzialmente all’agricoltura (mais, canna da zucchero, manioca). La disoccupazione tocca cifre altissime. L’elettricità serve il 10% della popolazione mentre l’acqua potabile una percentuale ancora inferiore. Normalmente in ogni parcella c’è un pozzo la cui acqua se non bollita provoca spesso dissenteria ed amebiasi intestinale o epatica. Le condizioni igienico-sanitarie sono pessime ed un ospedale degno di tal nome è a circa 30 km percorribili in più di un’ora a causa delle precarie situazioni stradali. Non esiste assistenza sanitaria statale e tutte le spese mediche, farmaceutiche ed ospedaliere sono a carico dell’ammalato. Un salario medio è di 30 euro al mese circa.
Negli ultimi anni l’AIDS ha decimato la generazione dei genitori. Solo i ragazzi più fortunati hanno i nonni che tra gli stenti continuano ad alimentarli. Ma, causa anche la totale disinformazione istituzionale e dei mass-media, la popolazione non ha coscienza di tale malattia che ormai ha carattere di epidemia. Gli orfani di entrambi i genitori sono numerosissimi.

COME FUNZIONA

Lo scopo di questo progetto è garantire un supporto sanitario e nutrizionale.

  • SANITARIO: una volta a settimana i bambini vengono visitati da un medico e/o da un infermiere. Le mamme e le nonne hanno con loro la ‘under five card’ che tutti i bambini sotto i cinque possiedono. Qui viene registrato ad ogni visita il peso e lo stato di salute del bambino per poter così verificare nel tempo i progressi fatti.
  • NUTRITIVO: l’operatore consegna alle famiglie dei bambini un pacchetto alimentare composto da farina arricchita, mais, arachidi, banane, e per i neonati latte in polvere.

Verranno effettuate settimanalmente delle visite alle famiglie del villaggio attraverso le quali gli operatori ed i volontari verificano le condizioni di vita del bambino, l’impegno della famiglia e consegnano il pacchetto nutrizionale per il fine settimana.
Nello stesso tempo il progetto nutrizionale prevede di affrontare il problema igienico-sanitario per educare le famiglie ad un rispetto costante delle norme igieniche. Una o più volte al mese le mamme e le nonne seguono dei piccoli corsi di igiene. Gli operatori e i volontari insegnano alle donne come preparare il cibo per i loro piccoli e illustrano le proprietà nutritive di numerosi alimenti (la soia, le noccioline), spiegano l’importanza dell’igiene della casa e del bambino (bollire l’acqua con cui si cucina, pulire accuratamente i cibi, lavare i bambini con cura).